ESG e WACC, l’evoluzione delle prassi di valutazione d’azienda. Tendenze attuali e impatti del contesto di mercato
7 Ottobre 2025
La valutazione d’azienda si rivela sempre più nell’attuale contesto di mercato non più un mero esercizio numerico, ma un’analisi a 360 gradi che integra aspetti finanziari, strategici, operativi, tecnologici e di sostenibilità.
Le principali metodologie di valutazione di un’azienda rispecchiano infatti in maniera intrinseca le situazioni esogene contingenti, dal momento che considerano all’interno del metodo di calcolo il rischio di mercato. Nel caso dell’approccio reddituale/finanziario, ad esempio, i flussi prospettici di reddito o di cassa vengono attualizzati sulla base di un fattore di sconto (il WACC, o costo medio ponderato del capitale) che è funzione del rischio del mercato, così come l’approccio cosiddetto “di mercato” si basa proprio sulla comparazione con aziende simili, quotate in borsa o oggetto di transazioni comparabili recenti.
Tuttavia, nell’attuale periodo storico, caratterizzato da grandi cambiamenti socio/economici a livello globale, con conseguente indeterminatezza e incertezza sul futuro, il solo fattore di rischio del mercato non è più sufficiente a recepire il livello di rischio di una specifica azienda: è necessario, infatti, considerare anche la capacità dell’azienda stessa di reagire a eventuali shock esterni. In alteri termini, la percezione del rischio (di mercato, di settore, specifico dell’azienda) è aumentata. Questo si riflette nell’aumento dei premi per il rischio nel calcolo del WACC o in una maggiore cautela nelle proiezioni.
Diventa quindi basilare l’analisi approfondita di business dell’azienda da valutare (Business Due Diligence), per identificare quei fattori che possono moderare eventuali impatti negativi del mercato, rendendo l’azienda più resiliente e di conseguenza meno rischiosa.
Il primo fattore su cui un valutatore si deve focalizzare riguarda il capitale umano e gli asset intangibili. In particolare, il talento e le competenze delle persone rappresentano un elemento chiave per la crescita e la resilienza aziendale, soprattutto nei settori knowledge-intensive, così come la capacità delle aziende di trattenere le migliori risorse, offrendo salari e qualità di vita adeguati. Anche gli asset intangibili come brevetti e marchi riconosciuti, garanti di qualità, partecipano alla creazione di valore dell’azienda. La presenza di Competenze Dinamiche (Dynamic Capabilities), termine coniato nel 1997 da Teece, Pisano e Shuen, per indicare la capacità di un’azienda di adattare le proprie competenze interne ai cambiamenti esterni, diventa oggi ancor più indispensabile.
L’attenzione al capitale umano dell’azienda introduce quindi un altro cambiamento profondo nelle prassi valutative, ovvero la crescente attenzione ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance). Il livello di attenzione dell’azienda a tali tematiche viene tradotto in metriche quantificabili che influenzano il livello di rischio dell’azienda e di conseguenza il suo valore.
Il livello di digitalizzazione dei processi e di uso dei big data, permette alle aziende di controllare le performance aziendali in tempo reale, di monitorare le azioni dei competitor e le variazioni della domanda, accelerando la velocità di reazione. L’adozione di strumenti avanzati di business intelligence e di analisi predittiva permette di adottare un approccio strategico proattivo, in grado di anticipare la concorrenza.
In conclusione, la sempre crescente volatilità del mercato non permette più di valutare le aziende con i soli metodi tradizionali, ma richiede di affiancare a questi anche una valutazione delle caratteristiche di business. L’analisi delle competenze dinamiche, degli asset intangibili e tecnologici, del livello di integrazione dei criteri ESG, permette quindi di identificare una metrica quantitativa da applicare alla valutazione tradizionale per riflettere la capacità dell’azienda di resistere a repentini cambiamenti di mercato. Può accadere così che aziende che operano nello stesso mercato con redditività simili, possano avere valutazioni diverse, in funzione della presenza o meno di Competenze Dinamiche o della conformità ai criteri ESG.
A cura di Salvatore Bellomo – CEO Inside Partners, Faculty Member Executive Master in Finance CUOA