“Mi sono iscritta all’MBA part time International Program al CUOA nel 2009. Allora avevo 26 anni. In quel periodo lavoravo per gran parte del tempo in Svizzera, dove mi occupavo di supply chain per Fiamm. Immancabile, dunque, nei miei lunghi viaggi in auto da Vicenza la musica. A seconda delle giornate e del mio umore, spaziavo dal rock anni ’80 di David Bowie alle ballate romantiche anni ’90 di Bryan Adams, passando per autori italiani come Lucio Battisti e Francesco De Gregori. I loro pezzi, cantati a squarciagola stringendo il volante dell’auto, erano davvero una valvola di sfogo contro la tensione lavorativa. Un rimedio a cui ancora oggi, per quanto i chilometri percorsi siano nettamente inferiori, a volte ricorro. Musica a parte, nel 2009 ad appassionarmi erano la barca a vela (avevo da poco ottenuto la patente nautica), lo sci (proprio in quell’anno vinsi una gara aziendale) e i viaggi. Reduce da due settimane a Stintino per rigenerarmi e assaporare i paesaggi straordinari della Sardegna, ricordo che, a fine estate, volai a New York con la famiglia. L’aria che si respira nella Grande Mela è da sempre per me un’iniezione di energia. “Ch ch ch changes” cantava David Bowie nel 1973, inneggiando all’importanza di sapersi rinnovare, scommettendo sul cambiamento. Guarda caso poche settimane dopo iniziai la mia nuova avventura al CUOA. Fin dal primo anno di Università la mia priorità era diventare una professionista solida con un percorso formativo e professionale coerente. Desideravo crescere non solo dal punto di vista professionale, ma anche umanamente. Per questo motivo ho sempre cercato di mantenere una mentalità aperta e uno sguardo internazionale. L’esperienza CUOA mi ha permesso di maturare una visione più ampia dei processi in azienda. Grazie al Master ho ampliato il mio percorso professionale, fino a ottenere la responsabilità di una intera supply chain che si estende dalla gestione cliente (customer care) alla gestione fornitori (procurement), passando per la pianificazione (demand, material, production, sales planning) e per il polo logistico centrale. Un ruolo, dunque, in cui fare network e confrontarsi con persone diverse è risultato da subito fondamentale. Ho sempre creduto tantissimo nella diversity, che apre nuovi orizzonti e nuovi punti di vista. La ricchezza di esperienze e competenze è, a mio avviso, l’ingrediente “segreto” a cui nessuna azienda dovrebbe rinunciare. Ricopro il ruolo di Procurement and supply chain director in Sit group, multinazionale quotata in Borsa Italiana leader nei sistemi di controllo di gas e di acqua. I miei gusti musicali sono rimasti invariati. Non mi fisso mai con un artista in particolare o con un genere. Amo immergermi nella diversità e lasciarmi guidare dalle emozioni che ogni nota è in grado di scatenare. Allo stesso modo mi lascio trasportare dal cinema e dalla tv on demand. Accanto ai film d’autore, non disdegno anche la leggerezza di una serie tv meno pretenziosa. Lo schermo, in fondo, è uno strumento per evadere dalla realtà, un modo per sognare a occhi aperti. Per spiegare le ali e volare via, oltre le nuvole e sopra il mare. Il mio amato mare della Croazia, dove da bambina trascorrevo le vacanze e dove ancora oggi torno ogni anno. Se le lunghe passeggiate sotto i cedri del Libano di Rovigno sono ormai un appuntamento fisso dell’estate, altri mari e altre vegetazioni restano impressi nella mia mente ogni giorno dell’anno. Sono gli oceani della Nuova Zelanda e delle Isole Cook, meta del mio viaggio di nozze di qualche anno fa. Poche altre cose nella vita mi hanno emozionato come quei paesaggi, tra foreste di felci e chilometri di coste selvagge. Se chiudo gli occhi sento ancora l’odore di salsedine e il vento che mi accarezza il viso. Viaggiare è un’emozione continua, perché, anche quando il viaggio è finito, lo portiamo sempre dentro di noi. Mi auguro che il CUOA continui a formare menti aperte, a investire nelle relazioni e a fare rete col territorio, oltre che con l’estero. Ancora oggi la mia esperienza è un ricordo che serbo nel cuore con nostalgia e gratitudine”.
Giulio Mandruzzato
“Ho deciso di iscrivermi al CUOA quando avevo 32 anni: al tempo ero Key Account manager in un’azienda di packaging per il settore personal care e cosmetica. Ero fan della musica techno, che ascoltavo fin dagli anni dell’università, e ogni momento libero lo sfruttavo per andare al mare o al lago a fare kite surf. D’inverno invece ero in pista a sciare e seguivo il motorsport. Ricordo che il mio sogno era quello di riuscire ad arrivare al vertice di un’azienda, ricoprendo un ruolo manageriale di responsabilità. Al CUOA ho avuto modo di dare forma a questo desiderio, prima di tutto colmando molte delle lacune che sentivo di avere: il CUOA mi ha permesso di completare le conoscenze con una visione più trasversale dell’azienda. Soprattutto, durante l’MBA, si è creato un network di persone che ancora oggi frequento. Con alcune di esse ho avuto anche modo di avviare attività imprenditoriali. Oggi sono il CTO di un importante gruppo industriale che si occupa di progettare e costruire macchine per il settore tessile. Una grande organizzazione multinazionale italiana con sedi in diversi paesi. A tutt’oggi sono ancora appassionato di musica techno e lo sport è rimasto al centro del mio tempo libero, con la sola differenza che ho aggiunto anche la disciplina del golf. Tanti sogni, personali e professionali, si sono realizzati; non ultimo quello di non limitarmi a seguire il motorsport da spettatore ma scendere a fare anche qualche giro in pista”.