L’attività di impresa per definizione è rischiosa, senza il rischio non sussiste nemmeno il rendimento dell’impresa, ma un’eccessiva propensione al rischio allontana potenziali investitori e partner, compresi i fornitori, che potrebbero considerare il progetto imprenditoriale troppo “pericoloso” e non meritevole di fiducia.
In un’azienda di piccole dimensioni spesso la gestione del rischio si tramanda all’interno del nucleo familiare, come un testimone, senza magari avere visione professionale di tutti i possibili scenari alternativi.
La percezione del rischio è un processo cognitivo coinvolto in diverse attività quotidiane e che orienta i comportamenti delle persone di fronte a decisioni che coinvolgono dei rischi potenziali.
Lo studio psicologico della percezione del rischio ha sottolineato che in molti casi esiste una discrepanza tra la percezione soggettiva del rischio e la valutazione oggettiva (Slovic, 2001). In poche parole, capita che le persone a volta temano delle attività che non sono in realtà pericolose e non temano, invece, delle attività che potrebbero avere conseguenze molto drammatiche.
I risultati dei principali studi analizzati dimostrano che dove l’impegno manageriale nell’ambito della sicurezza è chiaramente dimostrato attraverso azioni compiute, la percezione dei lavoratori ed il loro atteggiamento ne vengono fortemente influenzati a tutti i livelli.