La solidarietà viene riconosciuta nel 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come valore fondamentale e universale che dovrebbe essere alla base delle relazioni tra i popoli.
Il termine solidarietà nasce nel linguaggio giuridico e, intorno all’Ottocento, comincia a entrare nell’uso comune come espressione di fratellanza universale, con la consapevolezza che il genere umano, con una condivisione di interessi e fini, costituisca un’unica famiglia.
Dal latino solidus, solido, la solidarietà si riconduce alla compattezza della società che, tramite l’aiuto, risulta sempre più coesa.
Celebriamo questa giornata per ricentrare o potenziare l’obiettivo di una società solida, dove noi, suoi membri, ci veniamo incontro, senza lasciare indietro o dimenticare nessuno.
Siamo in Ecuador, tra le Ande, in un paesino chiamato Isinlivì a 2.960 mt d’altezza sul livello del mare, un luogo molto isolato, povero e dove le possibilità lavorative sono scarse.
Otto anni fa Laura e Andrea insieme alla loro figlia Lia hanno compiuto una scelta radicale: lasciare Vicenza, per andare a vivere in questo piccolo paesino sulle montagne e aiutare i più bisognosi.
Non hanno uno stipendio, non hanno beni di proprietà, perché tutto quello che realizzano viene intestato alle comunità locali.
Sono sostenuti dal movimento Operazione Mato Grosso, di cui fanno parte, e che ogni anno invia loro un supporto economico grazie ai lavori che i ragazzi del movimento svolgono qui in Italia e alle donazioni che ricevono.
Tante sono le persone che in questi anni hanno ricevuto aiuto e tanti sono i progetti che Laura e Andrea stanno portando avanti.
Primo fra tutti un laboratorio di falegnameria dove i ragazzi imparano a lavorare il legno e a costruire dei mobili che poi vengono venduti in capitale a Quito.
Un paio di anni fa sono riusciti ad acquistare un furgoncino con cui settimanalmente possono accompagnare in ospedale, che dista due ore e mezza di strade sterrate, i malati che normalmente non potrebbero accedere alle cure essenziali.
Molte sono anche le piccole ma funzionali casette che continuano a realizzare per le famiglie che non se le possono permettere e tanti sono i laboratori e le attività che sviluppano con passione con i bambini, puntando sempre a coinvolgere le persone del posto.
Le difficoltà non mancano di certo, le privazioni sono tante e a volte si fanno sentire ma fino ad ora Andrea, Laura, Lia e ora la nuova nata Nadia, non hanno mai perso l’entusiasmo perché sono fermamente convinti che il vero valore della vita stia nell’aiuto al prossimo. Chi, infatti, nella vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno non è vissuto invano.
Ora è iniziata per loro un’altra grande sfida che è anche un desiderio che coltivano da tempo: l’apertura lo scorso settembre di una scuola secondaria della durata di sei anni con indirizzo alberghiero per ragazze che possa poi offrire loro una possibilità di lavoro.
L’idea di questo progetto viene da un’analisi del territorio che negli ultimi anni si è sviluppato moltissimo in ambito turistico. Isinlivì è meta per molti turisti in tutti i periodi dell’anno. Arrivano da tutto il mondo per percorrere percorsi di trekking e venire ad ammirare le bellezze naturalistiche come la laguna vulcanica del Quilotoa poco distante. Per questo il desiderio di dare alle ragazze del luogo la possibilità di sviluppare le proprie competenze con degli strumenti in più e avere in futuro delle opportunità professionali nel turismo, sia in ambito alberghiero che nella ristorazione.
Le loro case e scuole sono sempre gratuite per dare la possibilità soprattutto alle famiglie più povere di poterci accedere.
Il percorso di studio prevede che le allieve ricevano una preparazione adeguata in tutte le materie principali (matematica, scienze, inglese, ecc.), oltre ad una preparazione aggiuntiva delle materie d’indirizzo di Cucina e Turismo.
Il progetto include l’allestimento di un laboratorio di cucina dove ogni studentessa abbia la sua postazione con fuochi per cucinare, piano di lavoro, lavabo e strumenti di cucina (pentolame, utensili vari).
Si presenta anche la necessità dell’acquisto di un forno professionale in comune.
Il progetto spaventa tant’è grande e complesso, dalle autorizzazioni, agli insegnanti, aule, vitto e alloggio per tutta la durata del ciclo di studi (6 anni), ma la strada è ben avviata.
Oltre all’istruzione, la maggior parte delle ragazze ha bisogno di una famiglia, di sentire un posto come CASA, di crescere in un contesto sereno, di sentirsi voluta bene; per questo motivo è stato pensato ad un collegio familiare. Al momento sono in 12 allieve, ognuna con il suo bagaglio, il suo vissuto che, per molte, è molto, molto triste.
Dovevate vedere le loro facce il primo giorno di scuola quando sono entrate nel dormitorio. I letti fatti, sopra ad ognuno era stato preparato un pigiama, le cose necessarie per la pulizia personale, gli asciugamani puliti. Nella maggior parte delle case del paese dormono in più persone in un letto, avere un letto per sé è per loro un lusso.
Il desiderio è di accompagnarle a cercare un senso più profondo anche alle sofferenze che hanno già vissuto, per poterle poi trasformare in qualcosa di bello.
Insieme a loro ci mettiamo in cammino anche noi per vivere con gioia la nostra vita.
“...fai la carità, regala, sii buono… vedrai che davanti a te si apriranno nuove strade che neanche immagini ma che ti porteranno lontano...”
Ecco i risultati del sondaggio interno lanciato per consigliare ogni mese un libro e un film legato alla tematica.
Il film scelto è: THE MISSION
Ambientato nel Sud America del XVIII secolo, racconta la storia di missionari gesuiti che cercano di proteggere una tribù indigena dai colonizzatori spagnoli e portoghesi.
Il libro scelto è: L'ANGELO INVISIBILE. LA VERA STORIA DEL BENEFATTORE ANONIMO CHE AIUTA CHI È RIMASTO INDIETRO
La storia di un misterioso benefattore che, senza cercare riconoscimenti, aiuta persone in difficoltà leggendo le loro storie pubblicate su un giornale. Questo "Angelo invisibile" interviene concretamente nella vita di chi è in crisi, come malati, famiglie in difficoltà e persone senza casa, offrendo supporto finanziario e morale. La storia esplora le motivazioni di questo benefattore, un professionista della finanza che applica le sue capacità imprenditoriali alla solidarietà, dimostrando che anche in una grande città, la solidarietà può fare la differenza.
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