La Giornata mondiale dell'acqua, che si tiene il 22 marzo di ogni anno dal 1993, è un'osservanza annuale delle Nazioni Unite incentrata sull'importanza di questa risorsa. Celebrare questa giornata è sostenere il raggiungimento dell’Obiettivo 6 di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030: acqua e servizi igienico-sanitari per tutti.
Il tema scelto per il 2024 è "Acqua per la pace", che si concentra sul ruolo fondamentale che l'acqua svolge nella stabilità e nella prosperità del mondo.
Ecco i tre messaggi chiave:
- L'acqua può creare pace o scatenare conflitti. Quando l'acqua è scarsa o inquinata, o quando le persone lottano per accedervi, le tensioni possono aumentare. Cooperando sull'acqua, possiamo bilanciare i bisogni idrici di tutti e contribuire a stabilizzare il mondo.
- La prosperità e la pace si basano sull'acqua. Mentre le nazioni gestiscono i cambiamenti climatici, le migrazioni di massa e l'instabilità politica, devono mettere la cooperazione sull'acqua al centro dei loro piani.
- L'acqua può condurci fuori dalla crisi. Possiamo promuovere l'armonia tra comunità e paesi unendoci intorno all'uso equo e sostenibile dell'acqua - dalle convenzioni delle Nazioni Unite a livello internazionale, alle azioni a livello locale.
“Veniamo tutti dal mare”. Inizia così il film che vi consigliamo in questo mese di celebrazione dell’acqua. ACQUA, uno dei quattro elementi naturali, la sorgente della vita. Abbiamo scelto di focalizzarci su questo tema perché “che mondo sarebbe senza acqua?” Non sarebbe. Ricordiamo quando da bambini ci si inchiodava davanti alla finestra a guardare la pioggia cadere, e poi quel caratteristico profumo dopo un bel temporale. Petricore, questa è la parola per la sensazione olfattiva lasciata dalla pioggia. La pioggia, il mare, gli oceani, l’acqua che beviamo, l’acqua per le nostre piante, per i nostri vestiti, stoviglie e cibi.. l’acqua con cui, sempre da bambini, riempivamo i nostri liquidator, il ciclo dell’acqua studiato alle elementari, l’acqua dei gavettoni l’ultimo giorno di scuola prima della chiusura estiva. L’acqua è veramente sorgente di vita, l’acqua è forza, imprevedibilità, trasparenza, l’acqua che ci culla d’estate, l’acqua che per noi è portatrice di insegnamenti e a Lei dobbiamo promettere di prendercene sempre cura.
Ecco i risultati del sondaggio interno lanciato per consigliare ogni mese un libro e un film legato alla tematica.
Il libro scelto è: BLUE MIND. MENTE E ACQUA di J. NICHOLS WALLACE, Macro Edizioni, 2016
Opera affascinante che esplora il potere trasformativo dell'acqua sulla nostra mente e sul benessere emotivo. Attraverso una combinazione di ricerca scientifica, aneddoti personali e riflessioni filosofiche, l'autore ci guida in un viaggio verso la comprensione di come l'elemento acqua possa influenzare positivamente la nostra salute mentale e spirituale. Con una prosa coinvolgente e illuminante, Nichols ci invita a riscoprire il legame ancestrale che ci unisce all'acqua e a cogliere i benefici che essa può offrire alla nostra vita quotidiana. Una lettura indispensabile per coloro che desiderano esplorare il potenziale terapeutico e rigenerativo dell'elemento più vitale del pianeta.
Il film scelto è: CHASING MAVERICKS - SULLA CRESTA DELL'ONDA
Emozionante film che segue la storia vera del leggendario surfista Jay Moriarity mentre affronta le sfide delle onde giganti al largo della costa della California. Con una combinazione di spettacolari riprese di surf, una trama avvincente e interpretazioni coinvolgenti, il film cattura l'essenza dell'avventura e della determinazione. La relazione tra Jay e il suo mentore Frosty Hesson aggiunge profondità emotiva alla narrazione, trasmettendo un potente messaggio di resilienza e coraggio. "Chasing Mavericks" è un'ode al potere del sogno e alla forza interiore necessaria per perseguire ciò che ci appassiona, rendendolo un must per gli amanti del surf e per chiunque cerchi ispirazione.
2,5 milioni di litri erogati dalle Casette dell’Acqua di Acque del Chiampo nel 2023 con benefici per l’ambiente e i bilanci familiari.
Super controllata, economica, amica dell’ambiente. È l’acqua distribuita dalle 25 Casette dell’Acqua di Acque del Chiampo nei territori dei 10 Comuni della Valle del Chiampo e dell’Ovest Vicentino, soci del gestore idrico. Nel corso del 2023 sono stati distribuiti complessivamente 2.467.184 litri di acqua naturale e frizzante, con un aumento del 23% rispetto ai 2.000.896 litri del 2022. In media, nel 2023 sono stati distribuiti ogni giorno 6.759 litri.
“I dati per il 2023 confermano l’alto gradimento del servizio da parte degli utenti, con un notevole aumento rispetto ai numeri già molto significativi del 2022 - commenta il presidente di Acque del Chiampo, Renzo Marcigaglia -. Le Casette dell’Acqua sono nate oltre 10 anni fa e sono state sviluppate come iniziativa nell’ambito dell’attività per contrastare la presenza di Pfas nelle falde acquifere; con il tempo sono diventate un punto di riferimento per tanti cittadini che in questo modo possono avere acqua di ottima qualità super controllata a basso costo e senza plastica usa e getta da smaltire”.
I 2.467.184 litri distribuiti nel 2023 corrispondono infatti a: circa 64 tonnellate di bottiglie di plastica usa e getta non acquistate e non smaltite altrettante tonnellate di C02 non immesse nell’atmosfera per il trasporto delle bottiglie per la distribuzione; circa 128 tonnellate di petrolio non utilizzate per produrle, secondo gli algoritmi dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra). Il progetto ha preso il via nel 2012 con le prime 6 Casette installate ad Arzignano, Altissimo, Brendola, Chiampo e Lonigo e Montorso Vicentino. L’impulso venne dai Sindaci del territorio che desideravano valorizzare l’acqua dell’acquedotto, realizzando una sorta di fontana pubblica moderna e tecnologica in grado di offrire acqua liscia, gassata e refrigerata. Acque del Chiampo è stato il primo gestore ad installarle in Veneto L’anno successivo, nel 2013, venne scoperta la presenza di Pfas nella falda acquifera e ciò diede ulteriore spinta alle Casette dell’Acqua che già nel 2014 vennero installate anche all’ospedale di Arzignano e a Vo’ di Brendola. Fino ad arrivare nel corso degli anni alle attuali 25: 6 ad Arzignano, 4 a Lonigo, 3 a Montecchio Maggiore e a Chiampo, 2 a Brendola, a Montorso Vicentino e ad Altissimo e una a San Pietro Mussolino, a Crespadoro e a Nogarole Vicentino. Un numero destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni per dare seguito alle richieste dei Comuni che raccolgono le istanze dei cittadini per nuovi impianti.
Alperia è un’azienda energetica green certificata impegnata a promuovere un modello di sviluppo energetico e tecnologico nel rispetto dell’ambiente per regalare alle nuove generazioni un futuro sostenibile. Grazie all'esperienza dell'azienda, facciamo emergere alcune abitudini che impattano sul risparmio dell’acqua, fonte della nostra energia. Conoscere meglio questa importante risorsa e l’uso che ne facciamo in Italia è fondamentale per capire dove ognuno di noi può contribuire. Alcuni fatti sull’acqua:
- Non beviamo acqua dal rubinetto, eppure è in media tra le migliori dell’Unione Europea. Solo il 29,3% beve acqua dal rubinetto, tra le motivazioni principali di chi preferisce quella in bottiglia c’è la sfiducia sulla qualità e sui controlli igienico-sanitari e il cattivo sapore.
- Pensiamo che sia cara. Siamo preoccupati dei costi eccessivi in bolletta, ma la tariffa dell’acqua pubblica in Italia è tra le minori d’Europa. Il costo medio annuo è di 85 Euro.
- Consumiamo troppo. II consumo italiano medio è stimato tra i 150 e i 350 litri d'acqua pro capite al giorno.
L’acqua è una risorsa limitata e lo scenario futuro dipende da quello che facciamo oggi. Ecco di seguito alcuni consigli pratici per la nostra quotidianità in tre sfere: il nostro armadio, la nostra alimentazione e i nostri spazi verdi.
- Ridurre l’impatto idrico di ciò che indossiamo: scegliamo il cotone biologico o organico: prodotto senza sostanze chimiche sintetiche come i fertilizzanti e i pesticidi, richiede un consumo molto inferiore di acqua e preserva la fertilità dei suoli. In alternativa, consideriamo il cotone rigenerato o quello riciclato: ottenuto dal completo riciclo di vecchi abiti o di scarti di altre lavorazioni, riduce il consumo di acqua e inquina meno grazie al recupero di scarti che altrimenti finirebbero in discarica.
- Compriamo jeans “low-water”: i jeans sono uno dei capi d’abbigliamento che più in assoluto richiede un consumo di acqua eccessivo per essere prodotto; se a questo aggiungiamo l’inquinamento derivante dalla miscela delle sostanze chimiche e di petrolati utilizzati per creare il colore indaco, il danno ambientale è elevatissimo. Ci sono anche delle alternative: informarsi sul tipo di produzione a cui un paio di jeans è stato sottoposto è importante come lo è per tutti gli altri tessuti utilizzati nel settore moda.
- Laviamo i vestiti solo se necessario: quando sono veramente sporchi e non dopo averli indossati una sola volta. Ridurremo allo stesso tempo la dispersione di microfibre nell’ambiente, l’energia consumata e l’utilizzo di detersivi inquinanti. E ancora: una lavatrice consuma dai 60 ai 90 litri d’acqua ad ogni lavaggio, per questo è meglio utilizzarla sempre a pieno carico e seguendo attentamente le istruzioni di lavaggio.
- Acquistiamo di seconda mano: produce un vantaggio economico personale, evita che nuovi vestiti vengano prodotti e che quelli usati, ancora in buone condizioni, finiscano in discarica, facendo risparmiare al pianeta risorse preziose.
- Acquistiamo di meno e solo quello che ci serve davvero. Investiamo sulla qualità anziché sulla quantità, impariamo a riadattare e riparare i capi che già possediamo o ad acquistare di seconda mano.
Ridurre l’impatto idrico di ciò che mangiamo:
- Riduciamo il consumo di alimenti di origine animale: generalmente hanno un maggiore impatto idrico (carne e latticini);
- Adottiamo un regime alimentare che privilegi cibi freschi e di stagione: frutta, verdura e non raffinati come quelli industriali prodotti con grandi quantitativi di acqua;
- Optiamo per alimenti a km zero; riduciamo gli sprechi: un terzo del cibo che viene prodotto viene buttato e con esso l’acqua che era servita a produrlo;
- Beviamo l’acqua del rubinetto: per ogni bottiglia da 1.5 litri di acqua che acquistiamo, ne consumiamo ulteriori 1.9 litri per l’imbottigliamento, imballaggio e trasporto.
Ridurre l’impatto idrico degli spazi verdi con cui ci circondiamo:
- Innaffiamo al mattino presto o alla sera: durante la primavera e l’estate il momento migliore per innaffiare le piante è la mattina presto, quando il terreno ha tutto il tempo di assorbire l’acqua, prima che l’azione del sole la faccia evaporare. Può andar bene anche la sera, con l’accortezza di aspettare che la temperatura del terreno si sia sufficientemente abbassata;
- Utilizziamo un impianto di irrigazione a goccia: un sistema di irrigazione automatico impiega una minor quantità di acqua e, soprattutto, è in grado di erogarla solo dove è necessario e alla base delle singole piante;
- Utilizziamo il controllo automatico: se l’impianto di irrigazione viene gestito da un timer, non solo si può programmare la durata dell’irrigazione e il periodo più idoneo per attivarla, ma anche, con l’ausilio di un sensore di pioggia, si può evitare che l’impianto venga attivato quando non è necessario;
- Utilizziamo i sensori di umidità: irrigare un terreno già umido è un inutile spreco, facciamo sì che siano le piante ad avvisarci quando hanno effettivamente bisogno di ricevere acqua;
- Liberiamo il terreno dalle piante infestanti: le erbacce non solo rubano spazio e sostanze nutritive alle nostre piante, ma sottraggono loro anche l’acqua;
- Proteggiamo il terreno con la pacciamatura: ricoprire il suolo intorno alle piante con paglia, corteccia o foglie secche impediscono alla luce di filtrare e rallentano l’evaporazione dell’acqua, mantenendo umido il terreno;
- Ricicliamo l’acqua: per esempio, raccogliendo in un recipiente l’acqua con la quale laviamo frutta e verdura; scegliamo piante autoctone e che non richiedono né particolari cure né molta acqua: adattandosi meglio all’habitat naturale, non avranno bisogno di abbondanti annaffiature o di cure particolari;
- Recuperiamo l’acqua piovana: è ottima per le piante perché priva di calcare. Sfruttiamo dei recipienti posti all’aperto o sotto le grondaie dei tetti; se vogliamo, invece, raccoglierne grandi quantità costruiamo un vero e proprio impianto di raccolta per incanalare l’acqua in apposite cisterne.
Un insieme di buone abitudini può contribuire a formare un nuovo stile di vita: più sano, ecosostenibile e responsabile. Il Pianeta ci ringrazierà!
DAKU Blue Green Roof: la gestione dell’acqua in città
La crisi climatica ci costringe ad affrontare il futuro con un atteggiamento nuovo. Le politiche europee stanno già evidenziando l’urgenza di un cambio di paradigma attraverso normative indirizzate a diminuire l’impatto dell’uomo sull’ambiente. In Italia, invece, si fatica ad abbracciare e integrare processi innovativi, soprattutto in un settore reazionario come quello edile. Non a caso, il padiglione dei Paesi Bassi, che vantano un rapporto particolare con l’acqua, alla Biennale di Architettura di Venezia 2023 ha evidenziato l’importanza di rendere le città preparate alla gestione dell’acqua (sia durante periodi di siccità che durante periodi di forti piogge) attraverso le infrastrutture verdi in copertura.
L’approccio che DAKU ha sviluppato va proprio in questa direzione, con la consapevolezza che una svolta sostenibile può avvenire solo se in contemporanea la sostenibilità è anche economica e sociale. Il grande lavoro di ricerca e sviluppo, svolto anche grazie ad un finanziamento POR-FESR della Regione Veneto, si è concretizzato con il sistema di gestione idrica in copertura “Daku Blue Green Roof” e il sistema di irrigazione brevettato “Daku Irriga”. Queste tecnologie collaborano tra di loro per produrre un impatto positivo nella gestione dell’acqua in copertura e per migliorare lo sviluppo della vegetazione.
BLUE GREEN ROOF: RIAVVIA IL CICLO DELL'ACQUA IN AMBITO URBANO
Blue Green Roof è il tetto verde a servizio dell’ambiente realizzato grazie a un progetto di ricerca sviluppato da Daku in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia, l’Università di Padova e una rete di Imprese attraverso un bando finanziato dalla Regione Veneto con Misura POR FESR 1.1.4. Questa ricerca ha permesso di trasformare il tetto verde pensile in un' infrastruttura tecnologica con due effetti principali:
- Regimazione Idrica: attraverso la creazione di un'intercapedine in copertura si trattengono anche le precipitazioni più violente (bombe d'acqua).
- Raffreddamento dell'edificio: l'acqua trattenuta viene traspirata dalla vegetazione con l'effetto di raffreddare l'edificio.
L'acqua viene portata dal bacino primario, dove viene accumulata, alla vegetazione tramite un'innovativa modalità di irrigazione brevettata che ha come principale beneficio un risparmio che arriva fino al 75% rispetto alle alternative tradizionali.
Guarda il video di presentazione di Ogyre.
Ogyre è una startup tech che - attraverso il Fishing for Litter - si impegna nella lotta contro l'inquinamento degli oceani, offrendo sostegno alle aziende nel perseguire i loro obiettivi ESG. L’oceano è un elemento essenziale per l’equilibrio del nostro pianeta e di quello dei suoi abitanti. Qualche dato (Fonte: United Nations, National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), World Economic Forum, One Ocean Foundation):
- 50% dell’ossigeno che respiriamo proviene dall’oceano
- 30% delle emissioni di CO2 globali vengono assorbite dall’oceano
- 200.000 sono le specie identificate che vivono nell'oceano e altre migliaia sono ancora da scoprire
- 15% del consumo globale di proteine proviene dall’oceano
- 3 miliardi sono le persone il cui sostentamento dipende dall’oceano
- 5% è il PIL globale derivante dalle risorse marine e costiere
Il problema della plastica marina corrisponde a 14 milioni di tonnellate di plastica (plastica monouso, macro plastiche, micro e nano plastiche) che finiscono ogni anno negli oceani, minacciando la biodiversità marina e l'intero pianeta. La salute dell’oceano è in pericolo giorno dopo giorno con un inquinamento che è destinato a triplicare entro il 2060 (fonte earth.org). Le nostre azioni contano, il nostro impatto sulla salute degli oceani grazie all'azione collettiva può guidare il cambiamento e aiutarci a costruire un futuro migliore per noi e per il pianeta. E' da questa profonda convinzione che nascono realtà come Ogyre che dal 2020 lavora senza tregua per cambiare il modo in cui la società entra a contatto con la natura fornendo una piattaforma community-driven che connetta le persone al mare.
PragmaBlue è stato il vincitore del Contest Innovazione 2023, un riconoscimento che premia gli Alumni CUOA che si sono distinti per la loro capacità creativa e innovativa. Si è aggiudicato il primo posto presentando il progetto Nixia, la prima lavatrice dell’acqua, un dispositivo per il trattamento delle acque reflue generate dal settore Cleaning. Nell’attività di pulizia, infatti, si generano acque con grado di inquinamento molto elevato e che devono essere necessariamente depurate. La tecnologia applicata unisce un reattore per trattamento chimico ad un’unità fisica supplementare a passaggio su filtro di carboni attivi.
A quasi un anno di distanza, il progetto Nixia procede a ritmi serrati, soprattutto con l’intento di conservare il vantaggio competitivo dato dall’essere stati i primi a depositare un brevetto e a commercializzare in questo segmento un prodotto compatto per la depurazione della acque reflue provenienti da lavaggio superfici. Nell’ultimo periodo si è formato un portafoglio ordini proveniente soprattutto da Paesi con spiccata attenzione alla sostenibilità e propensione all’applicazione delle direttive in ottica ESG: Inghilterra, Irlanda, Francia e Germania ma si prevede un rapido avvio anche nel mercato italiano. A questo contribuirà, oltre all’aspetto normativo, che impone il trattamento dei reflui generati anche dal settore Cleaning prima dello smaltimento, una crescente attenzione non solo da parte delle grandi aziende ma anche da parte delle PMI.
La Giornata mondiale dell’acqua assume sempre più un significato profondo, spronandoci a riflettere sull’attuale crisi idrica e ad agire ogni giorno anche con semplici gesti. E in occasione di questa ricorrenza SodaStream, brand leader mondiale nella produzione di sistemi di gasatura domestica in grado di trasformare l’acqua di rubinetto in acqua frizzante, lo scorso anno ha voluto indagare il comportamento degli italiani rispetto all’uso e al consumo dell’acqua nell’ambiente domestico, per capire quanto e in che modo ci sia consapevolezza su questo tema.
Dal sondaggio è emerso che la maggior parte degli intervistati mettono in pratica buone abitudini per risparmiare acqua:
- Il 90% usa la doccia e non più la vasca da bagno.
- L’80%, invece, chiude il rubinetto dell’acqua quando non serve (quando ci si lava i denti, ci si rasa…),
- il 94% usa lavatrice e lavastoviglie solamente a pieno carico.
Tutti piccoli gesti quotidiani in grado di fare una differenza sostanziale nel rispetto dell’ambiente.
Non solo, SodaStream, sempre nel rispetto di quello che è uno dei beni più preziosi al mondo, lo scorso anno ha confermato il suo impegno grazie alla collaborazione con la onlus Plastic Free in un progetto nazionale di pulizia delle spiagge. La partnership ha portato alla raccolta di oltre 2 tonnellate di plastica e rifiuti correlati nel corso di tre giornate. Le città interessate dal progetto sono state Genova, Porto Tolle e Nettuno. Un’iniziativa che ancora una volta ha voluto sottolineare l’importanza di fare la propria parte attraverso piccole, ma grandi azioni in grado di innescare il cambiamento ed eliminare o diminuire il consumo di plastiche monouso.
- GENOVA - In tutto sono stati raccolti 800 kg di rifiuti in un pomeriggio di giugno 2023 da un gruppo di una trentina persone tra volontari dell’associazione onlus Plastic Free, cittadini e il team di SodaStream.Muniti di sacchi, guanti e pinze e grande motivazione hanno contribuito alla raccolta di plastica ma anche mozziconi di sigaretta (circa 1 kg), vetro, lattine e spazzatura in generale.
- PORTO TOLLE - Ammonta a 850 kg il totale dei rifiuti raccolti dal gruppo di volontari nell’attività svolta a luglio 2023: non solo plastica ma anche vetro, lattine e una decina di boe per complessivamente una settantina di sacchi.
- NETTUNO – A ottobre 2023 risultano 600 i kg raccolti da un gruppo di circa 60 persone tra volontari dell’associazione e cittadini, che hanno contribuito all’iniziativa e alla pulizia del mare, eliminando anche rifiuti non pericolosi, come vetro e lattine per 50 di sacchi in tutto.
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