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Sviluppo professionale

Autorevolezza nel ruolo del CFO: il contributo delle soft skills.

Autorevolezza nel ruolo del CFO: il contributo delle soft skills.

A cura di Francesco Gatto – Responsabile Unità di Business Finance CUOA Business School

Quando parliamo del ruolo del CFO in azienda, pensiamo in prima battuta sicuramente a una figura con forti conoscenze tecnico-specialistiche, in grado di padroneggiare contenuti “tradizionali” (es. strategia, accounting, controllo di gestione, finanza, ecc…) e di gestire contenuti “emergenti” (es. digitalizzazione, sostenibilità, risk management, ecc…).

Se ragioniamo tuttavia in termini di affermazione del ruolo del CFO in azienda (dal punto di vista della sua autorevolezza, credibilità e della sua capacità di incidere nelle strategie e scelte aziendali) siamo sicuri che sia sufficiente solo un robusto bagaglio di conoscenze tecnico-specialistiche, anche allargato e ampliato in funzione dei trend emergenti?

Certamente, le conoscenze tecnico-specialistiche sono fondamentali e imprescindibili, anche in un’ottica di ampliamento e arricchimento con l’innesto di nuove capacità tecniche che si vanno ad aggiungere a quelle tipicamente “core”. Ma tutto questo, per quanto assolutamente necessario, non è sufficiente.  L’affermazione del ruolo del CFO in azienda richiede infatti una consapevolezza e un “allenamento” costante rispetto ad una pluralità di abilità comportamentali e organizzative (le cosidette soft skills) che si rivelano determinanti per l’interpretazione efficace e vincente del ruolo stesso. Il CFO, infatti, assume una dimensione centrale in azienda con un rapporto diretto e profondo con la proprietà e la direzione generale, con un confronto continuo e costante con tutte le altre funzioni aziendali, con un dialogo delicato con soggetti esterni e stakeholders (il sistema bancario, il collegio sindacale, i revisori, il consiglio di amministrazione, ecc…); ancora, il CFO, dopo l'imprenditore e l'amministratore delegato, è l'unica figura all’interno dell’impresa ad avere una visione globale, a 360 gradi, sulle attività, i risultati, i processi dell'azienda, certificando in modo unico dati e risultati aziendali.

Alla luce di questa sua centralità, il CFO deve acquisire consapevolezza e porre particolare attenzione agli aspetti di tipo psicologico e organizzativo che hanno un impatto molto forte sulla sua affermazione in azienda. Ci riferiamo ad esempio ad aspetti e dinamiche di comunicazione, negoziazione, empatia con l'imprenditore e con gli altri manager responsabili di funzione; o ancora, alle competenze nella gestione e motivazione dei collaboratori anche al fine di guidare tutto il team in una direzione di “business partner” all’interno dell’azienda.

In particolare, risulta fondamentale per il CFO acquisire alcune “lenti” per capire come relazionarsi con la titolarità dell’impresa (quali leve utilizzare, quali argomentazioni e in quali momenti) oppure come condividere e motivare determinati scelte o determinati indirizzi alle altre funzioni aziendali, possibilmente coinvolgendo anche alcune funzioni in determinati progetti di sviluppo e cambiamento coordinati dallo stesso CFO.

È del tutto evidente che parliamo di un cambio di paradigma. Avere questa consapevolezza consente al CFO di leggere correttamente le dinamiche organizzative dell’azienda, di mettere in atto i comportamenti adeguati e opportuni valorizzando il proprio bagaglio di conoscenze tecnico-specialistiche che, come detto, dovrà essere sempre più arricchito in funzione della visione manageriale e ed ampio raggio del ruolo del CFO.

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